Il nome Salisburgo, ai tifosi rossoneri, non è certo non noto. Se la sfida contro l’attuale squadra controllata dalla Red Bull può considerarsi un inedito, questo non si può dire per quanto riguarda le sfide tra Salisburgo e Milan.
Come è noto, l’attuale Red Bull Salisburgo, deriva dalla vecchia Austria Salisburgo. Società storica del calcio austriaco, che con l’acquisizione societaria da parte del colosso delle bibite energetiche, ha perso sia i colori sociali, che il nome storico, oltre a trasferirsi in uno stadio nuovo.
L’Austria Salisburgo, in realtà, esiste ancora. Rifondata dagli ultras che mai hanno accettato di non poter più sventolare al cielo i loro colori bianco e viola, per adattarsi a quelli imposti dalla Red Bull.
La vecchia Austria Salisburgo, conosciuta per un certo periodo anche come Casinò Salisburgo, affrontò il Milan in una doppia sfida nei gironi di Champions League, che divenne storica per un fatto increscioso accaduto nella gara di andata.
Correva l’anno 1994 ed il Milan di Fabio Capello era la squadra campione d’Europa in carica. I rossoneri avevano iniziato male il girone di Champions, sconfitti due a zero ad Amsterdam da quell’Ajax, che poi sconfisse il Milan anche nella successiva finale di Vienna.
La seconda giornata prevedeva una sfida abbordabile a San Siro, che per il Milan aveva il sapore di un riscatto immediato ed obbligato. Era il 28 settembre del 1994 quando il Salisburgo arrivava a Milano dopo aver impattato 0-0 sul proprio terreno amico contro L’AEK Atene.
San Siro vede presenti 23.000 spettatori, che non sono certo un pienone, ma la caratura non eccelsa dell’avversario e la recente sconfitta in campionato in casa della Cremonese, avevano allontanato dallo stadio il grande pubblico.
Il Milan, come detto, è costretto a vincere e verso la fine del primo tempo, Gullit fa partire un cross dalla sinistra che trova la zuccata vincente di Stroppa sul secondo palo.
Sembra il goal che indirizza la gara nel verso giusto ed invece… Subito dopo aver subito la rete, il portiere austriaco, Otto Konrad, va a recuperare il pallone. Ma proprio in quel momento, viene centrato da una bottiglietta lanciata dalla retrostante curva sud.
Konrad si tocca il capo e chiama i soccorsi, visibilmente alterato. L’arbitro, lo svedese Sundell, raccoglie dal terreno di gioco due bottigliette, mentre i sanitari applicano del ghiaccio alla testa del portiere.
A quel punto, si apre lo spettro del ricorso degli austriaci, ma Konrad torna in porta e termina regolarmente il primo tempo. Anche dopo l’intervallo, il portiere biancoviola rientra in campo e sembra che tutto sia rientrato.
Non è così e lo si capisce quando Konrad torna a toccarsi il capo dopo un tuffo. Eppure, il portiere del Salisburgo non sembra così danneggiato dal colpo subito, visto che si esibisce in un paio di interventi che tengono a galla i biancoviola.
Ma quando Simone riesce a segnare il due a zero con un gran diagonale, ecco che Konrad rimane definitivamente a terra. Entra il secondo portiere Ilsanker, che poi subirà lo spettacolare terzo goal sempre di Simone.
Negli spogliatoi, il medico del Salisburgo fa chiamare una ambulanza e sembra molto agitato. Konrad viene portato in ospedale e tutto è servito per il ricorso austriaco.
Nel dopo-gara c’è molta tensione, con Capello che parla chiaramente di sceneggiata. Il Salisburgo vuole a tutti i costi lo 0-3 a tavolino, ma l’U.E.F.A., forse capendo la sceneggiata di Konrad, opta per una soluzione alternativa.
Risultato sul campo confermato e, quindi, zero punti incamerati dal Salisburgo. Ma zero punti incamerati anche dal Milan, visto che viene sanzionato con due punti di penalizzazione, che all’epoca rappresentavano il bottino di chi vinceva.
Oltre alla penalizzazione in classifica, arriva anche la squalifica di San Siro, che costringe il Milan a giocare le successive due gare del girone sul neutro di Trieste.
Il Milan è alle strette; pareggia 0-0 ad Atene, poi una doppietta di Panucci ribalta la sfida di ritorno del “Nereo Rocco”. La successiva sconfitta 0-2 in terra giuliana contro l’Ajax, porterà il Milan a giocarsi tutto nell’ultima gara del girone, appunto con il Salisburgo.
Sono 48.000, gli spettatori al “Ernst-Happel-Stadion” di Vienna, che in quella stagione ospitava le partite interne di Champions del Salisburgo, visto l’inadeguatezza del suo piccolo impianto. Lo stadio che sarà teatro della successiva finale, che ospitava già una specie di finale anticipata, visto la posta in palio in quella gara del 7 dicembre 1994.
Per il Salisburgo questa è davvero l’occasione della vita. I biancoviola hanno due punti di vantaggio sui rossoneri in classifica e quindi, con un pareggio od un successo, si qualificheranno come secondi, mettendo fuori i campioni d’Europa.
Il Milan deve vincere, per agganciare il Salisburgo in classifica e superarlo, grazie al doppio scontro diretto favorevole. Ecco che quindi il mancato 0-3 a tavolino della gara di andata, si rivelerà decisivo per l’esito della qualificazione.
I rossoneri segnano verso la metà della prima frazione di gioco, con Massaro che spinge in rete di testa una corta respinta del redivivo Konrad, che ovviamente è regolarmente trai pali del Salisburgo.
La squadra di Capello terrà poi il vantaggio nella ripresa e così passerà il turno come seconda del girone. Qui sotto, rivediamo in video le immagini di quelle due partite con il Salisburgo, sperando che anche le prossime due gare contro la Red Bull, possano portare due successi e, sopratutto, la qualificazione.