Carlo Ancelotti: quello del Milan è un mercato intelligente e mi piacerebbe tornare

Nell’edizione odierna del Corriere dello Sport, si può leggere una bella intervista a Carlo Ancelotti, giocatore e sopratutto allenatore di successo che ha lasciato un bellissimo ricordo nei tifosi rossoneri, sopratutto per le tre finali di Champions League giocate (di cui due vinte), il trionfo in Campionato ed il successo in Coppa Italia.

Mister Carletto, attualmente tecnico del Bayern Monaco, ha risposto alle numerose domande dicendo la sua su numerosi argomenti: da Neuer definito un computer, alla prossima Champions League. Non sono poi mancate battute sul Milan e sulle vicende di queste settimane, a partire dai numerosi acquisti già messi a segno.

Il Milan doveva cambiare molto e la sua campagna acquisti è intelligente. Non doveva comprare un giocatore da 100 milioni, ma investire su più giocatori proprio come ha fatto. Quelli arrivati sono giusti. Çalhanoglu? Ci impiegherà pochissimo ad ambientarsi alla Serie A, anche perché la Bundesliga è simile. In Germania, prima dell’infortunio, è andato molto bene” è il passo dell’intervista in cui commenta l’operato del club rossonero sul mercato e dice la sua su Çalhanoglu che, nel corso della passata stagione, ha visto da vicino.

Non poteva poi mancare una domanda su Donnarumma: “La scelta finale è quella giusta: restare al Milan. È la squadra che lo ha cresciuto ed è anche l’ambiente ideale per lui. Gli auguro di arrivare a grandi traguardi con la maglia rossonera, anche perché toccherà a lui prendere l’eredità di Buffon“.

Infine anche una battuta sul suo futuro e la sua voglia di tornare in Italia: “Mi piacerebbe tantissimo tornare, staremo a vedere. Per adesso il mio obiettivo è fare bene col Bayern come abbiamo fatto bene l’anno scorso” ed a chi non piacerebbe vederlo nuovamente nel nostro paese ma sopratutto nuovamente con i colori rossoneri?

Informazioni su Marcello Barbuti 1467 articoli
Super appassionato di calcio ma seguo e ho praticato sport come pallavolo e basket, anche se non a livello professionistico. Sono tifoso del Milan da sempre e da ragazzino, quando giocavo con gli amici, indossavo la maglia di Weah anche se l'amore infinito è stato per Kakà. Gli altri colori non esistono se si parla di calcio: sono e sarò sempre rossonero.