Oggi, domenica 22 aprile 2018, compie gli anni Ricardo Izecson dos Santos Leite, più comunemente noto come Kakà, a cui auguriamo buon compleanno. Per l’ex pallone d’oro del 2007 sono trentasei le candeline da spegnere.
Kakà non è il solito calciatore brasiliano povero cresciuto in una favela, visto che è figlio di un ingegnere benestante come Bosco Izecson Pereira Leita. Ricardo inizia a giocare in Brasile con un altra squadra che ha del rossonero sulle maglie, ovvero il San Paolo. Con i paulisti, Kakà inizia a mettersi in luce si conquista subito la maglia della nazionale verdeoro, partecipando, seppur con una sola presenza, al successo nella coppa del Mondo del 2002.
Il Milan lo nota e nel 2003 spende 8,5 milioni di euro per assicurarselo. Arriva a Milano quasi in sordina, presentandosi a Malpensa con un paio di occhialini ed il suo solito sorriso. Ma basta una sola partita con il Milan per fare capire che questo acquisto è di quelli che segneranno un epoca. Debutta ad Ancona ed è subito una serenata di violino; non segna, ma l’azione del secondo goal nasce da una spettacolare giocata.
Per trovare il primo goal con il Milan, Ricardo aspetterà il derby con l’Inter, che i rossoneri vincono trionfalmente tre a uno. I tifosi lo amano sul campo e fuori, perché a tutti piace la sua immagine da bravo ragazzo, che per di più fa cose incredibili sul campo, sopratutto quando strappa in progressione, diventando imprendibile per tutti.
Al primo anno in rossonero vince subito lo scudetto, poi arriveranno anche una Champions League, un Mondiale per club, due Supercoppe europee ed una Supercoppa italiana. Grazie ai trionfi con il Milan, Kakà vince anche il pallone d’oro.
Ma anche altri si innamorano del brasiliano ed iniziano ad arrivare offerte per lui. Nel dicembre 2009 sembra esser ormai del Manchester City, ma poi decide di rifiutare i citizens in una serata diventata storica per il suo sventolio di maglia rossonera alla finestra della sua abitazione milanese.
Ma passano pochi mesi e, in concomitanza con l’addio alla panchina rossonera di Carlo Ancelotti, il Real Madrid inizia a premere incessantemente per averlo. Nonostante che sulla panchina dei rossoneri si era appena seduto il suo mentore Leonardo, Kakà decide di lasciare il Milan, lasciando una grande sensazione di vuoto nei tifosi rossoneri.
Con il Real Madrid, però, le cose non vanno come tutti si aspettavano. Ricardo non si integra mai nel gruppo blancos, dove era appena arrivato anche Cristiano Ronaldo. In difficoltà e vittima di qualche infortunio di troppo, Kakà non entra mai nei cuori dei tifosi del Real Madrid ed i suoi quattro anni in blancos hanno poche pagine felici.
Allora, ecco che Kakà ritorna al Milan, per ritrovare quell’affetto dei tifosi che aveva perso passando in terra spagnola. Un ritorno che dura una sola stagione, in cui Kakà non fa le cose straordinarie della sua prima esperienza in rossonero, ma in cui comunque sa rendersi utile. Suo, è quello che, ad oggi, è l’ultimo goal segnato in Champions League del Milan, ovvero quello del provvisorio pareggio nella gara di ritorno contro l’Atletico Madrid.
A fine stagione, Ricardo si accorda con l’Orlando City, che lo gira in prestito al San Paolo, per una seconda operazione in nostalgia. Dopo una ventina di presenza con i tricolori paulisti, ecco l’approdo nel campionato statunitense, che lo porterà a giocare due stagioni, prima del ritiro arrivato poco più di quattro mesi fa.
Kakà, che al Milan ha avuto come compagno di squadra anche il fratello Digão, in totale ha giocato 307 partite con la casacca rossonera, segnando 104 goals. Tra le tante serate magiche con il Milan, ci piace ricordare quelle della doppia sfida in semifinale di Champions League con il Manchester United, dove Ricardo trascinerà letteralmente i rossoneri in finale, con tre goal fantastici e prestazioni da fenomeno puro.